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Nessuna notte

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Nessuna notte

è

tempo che porta a libertà

le strade quiete sono finite

impossibile aspettare.

 

E’ finita l’attesa

il tempo porta al domani

e giudicare possibile è già esserlo.

 

Smarriti senza certezza

è il tempo dei numeri;

decidere perché mi pare che…

perché è sulla direzione tracciata

un’iperbole.

 

Un piano ha due dimensioni

perciò è cieco,

si nutre di ciò che non vede.

 

Decifrare il non detto è troppo facile;

paura è l’esperienza

della corda che scende nell’abisso.

 

Non posso io costruire me,

e allora con chi posso parlare.

 

 

30 dicembre 2021, la fine di un inizio.

 Salvatore Pizzo - 09/01/2022 02:52:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Un tempo che rimbomba assillante, quello che scorre nel cavo di questi tuoi versi, mio caro Giovanni. Assillante perché, se è vero che"Non posso io costruire me", è anche vero che, quel punto fermo a chiudere la tua poesia, suona a morto. Come fosse la constatazione dell’impossibilità di almeno un dialogo interiore in grado di portare l’individuo oltre il"decidere perché mi pare che..."
Che dire? Mi ci perdo sempre in questo tuo splendido deambulare per i confini notturni.
Grazie.

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